100° ANNIVERSARIO DEL BATTAGLIONE AVIATORI          

      

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           ALCUNE PAROLE MAI DETTE   

Nella Guerra Italo – Turca del 1911 – 1912 ci fu il primo impiego bellico dell’Aeronautica Militare nella storia con operazioni articolate di ricognizione e bombardamento;  bisogna aspettare la Grande Guerra per i primi duelli aerei da caccia. Con l’avvento del fascismo ci fu un riconoscimento verso questi piloti ma furono rapidamente messi in penombra a vantaggio delle gesta aviatorie del ventennio utilizzate in propaganda a sostegno ed esaltazione del regime. Questi piloti dopo la 2° Guerra Mondiale  (foto 91°SQ.)

 

rimasero in penombra ma mai dimenticati dall’Aeronautica Militare Italiana. In ricorrenza del 1°Centenerio della costituzione del Battaglione Aviatori avvenuta il 1912, noi vogliamo onorare e dare il giusto tributo a coloro che diedero tutto, spesso anche la vita , all’Aeronautica Militare Italiana e alla Patria.

                         100° ANNIVERSARIO DEL BATTAGLIONE AVIATORI      (gennaio 2012)

In conseguenza della legge n°698 del 27 giugno 1912, il 1° luglio 1912 venne costituito il Battaglione Aviatori a Torino con sede in via Maria Vittoria presso la Caserma Lamarmora e sede operativa il Comando Militare dell’Aerodromo di Mirafiori. Al Battaglione il comando degli aerei mentre al preesistente Battaglione Specialisti del Genio di Roma il comando sui dirigibili e gli aerostati. L’Aeroporto di Mirafiori era stato inaugurato nel 1911 in occasione del 50° Anniversario dell’Unità D’Italia. Il primo Comandante del Battaglione Aviatori fu il Tenente Colonnello Vittorio Cordero Di Montezemolo con vice il Maggiore Giulio Douhet il quale assumerà il pieno comando nel 1913. Il 3 giugno 1913 la prima grande parata aerea militare a Mirafiori col decollo in sequenza di 32 aeroplani appartenenti ad otto Squadriglie con velivoli Bleriot, Nieuport e Farman per formare in cielo una grande formazione d’attacco. La SIT di Torino costruì 25 di questi aeroplani. Il giovane Francesco Baracca appartenne al Battaglione e volò all’Aeroporto di Mirafiori, divenendo in seguito il più grande Asso della Grande Guerra. Il Battaglione fu sciolto nel 1915 a causa della riorganizzazione del Corpo Aeronautico e dell’imminente ingresso dell’Italia nella Grande Guerra avvenuta il 24 maggio 1915.

 

Sul sito web Aquile - italiane.it vi è uno spazio web dedicato al Battaglione Aviatori (nonché al Battaglione Aerostieri e al Battaglione Dirigibilisti) con relativa descrizione dello dispiegamanto delle Squadriglie operative prima della Grande Guerra. Questo rivela la prima disposizione di forze aeree dell'Aeronautica Militare Italiana che si trasformò nel Battaglione Squadriglie Aviatori per affrontare la Grande Guerra. (foto 79°SQ.)

Infatti l'attuale Stemma dell’Aeronautica contiene sullo Scudo gli emblemi delle quattro Squadriglie che si distinsero per coraggio, abilità ed eroismo nella Grande Guerra : Cavallo Alato – 10° Squadriglia Farman, Grifo Rampante – 91° Squadriglia Aeroplani da caccia, Quadrifoglio – 10° Squadriglia da Bombardamento Caproni, Leone di San Marco – 87° Squadriglia Aeroplani.

Ricordiamo il valore di tutti questi Aviatori che con le loro gesta diedero vita all'Arma dell'Aeronautica Militare Italiana.

                                                         

 

                                                                         IL GIORNO DELL'AQUILA                   

Nelle prime ore del mattino del 7 aprile 1916 Baracca e Tacchini decollano insieme con i loro Nieuport. Baracca intercetta un Brandenburg C.1 austriaco e riesce ad abbatterlo. Sul taccuino personale Baracca scrive : “Accostandomi ho cominciato una manovra difficilissima per coprirmi dai suoi colpi; vedevo il mitragliere affacciarsi da una parte ed io giravo dall’altra e viceversa : e questo giuoco è durato qualche minuto finché gli sono arrivato 50 metri dietro la coda e sotto, verso i 3000 metri d’altezza. Allora in un attimo ho cabrato forte l’apparecchio, ho puntato e sono partiti 45 colpi di mitragliatrice. È stato un istante: il nemico si è piegato pesantemente ed è precipitato quasi a picco”. Poco dopo, sempre il 7 aprile, un altro Brandenburg austriaco venne abbattuto dai piloti italiani Olivari, Bolognesi e Tacchini. Rappresentano i primi abbattimenti confermati dell’Aviazione Militare Italiana. Prima del 7 aprile furono però rivendicate altre vittorie dagli italiani ma non vennero confermate. I siti web Aviazione – Italiana.it, Aeronautica – Italiana.it, Aquile – Italiane.it, in occasione del Centenario della costituzione del Battaglione Aviatori, per ricordare ed onorare le prime Aquile Italiane dell’Aeronautica Militare Italiana, scelgono di celebrare il 7 Aprile, giorno della prima vittoria di caccia, come “Il Giorno Dell’Aquila”.

                                                         

 RICORDIAMO ALCUNI DEI TANTI PILOTI CHE SI DISTINSERO DALLE ORIGINI ALLA GRANDE GUERRA   

Alessandro Pecori Girardi, Maurizio Moris, Carlo Maria Piazza, Riccardo Moizo, Gavotti, Francesco Roberti, Montù, Piero Mancini, Francesco Baracca, Silvio Scaroni, Pier Ruggero Piccio, Flavio Baracchini, Fulco Ruffo di Calabria, Ferrucio Ranza, Marziale Cerutti, Luigi Olivari, Giovanni Ancilotto, Ernesto Cabruna, Antonio Reali, C.Francis Lombardi, Giovanni Nicelli, Alvaro Leonardi, Avet, Gastone Novelli, Antonio Riva, Mario Fucini, Leopoldo Eleuteri, Cosimo Rennella, Guglielmo Fornaciari, Orazio Pierozzi, Bortolo Costantini, Luigi Olivi, Giuliano Parvis, Aldo Bocchese, Cosimo Rizzotto, Cesare Magistrini, Guido Nardini, Romolo Ticconi, Attilio Imolesi, Mario Stoppani,  Giorgio Michetti, Amedeo Mecozzi, Alessandro Resch, Guido Masiero, Antonio Amantea, Sebastiano Bedendo, Michele Allasia, Alessandro Buzio, Antonio Chiri, Giovanni Sabelli, Giulio Lega, Umberto Calvello, Federico Martinengo, Gabriele D'Annunzio, Natale Pali, Girolamo Allegri, Bafile Andrea, Casimiro Buttini, Eugenio Casagrande, Giuseppe Castruccio, Giacomo De Carlo, Arturo Dell'Oro, Ercole Ercole, Giuseppe Garassini Garbarino, Gino Lisa, Antonio Locatelli, Ugo Niutta, Giovanni Randacio, Federico Zapelloni, Salomone Oreste.

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                                                                  Si ringrazia L'AERONAUTICA MILITARE ITALIANA per le fotografie           


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