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 SIAI S - 79 aerosilurante con base a terra

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  LA SECONDA GUERRA MONDIALE

La guerra scoppia a settembre del 1939 e l'Italia entrata in guerra nel giugno del 1940. Predispose rapidamente una squadriglia di aerosiluranti il 1° settembre 1940 con dei trimotori SIAI S - 79 modificati ; avevano un aerosiluro agganciato sotto la fusoliera. Era la 278° Squadriglia Aerosiluranti. Tre incrociatori britannici, il Kent, il Liverpool e il Glaslow furono gravemente danneggiati dai primi aerosiluramenti italiani. Nel luglio 1940 i cacciatorpedinieri italiani Pancaldo, Zeffiro, Nembo e Ostro furono aerosilurati e affondati. (fig. 281° Squadriglia Aerosiluranti all'aeroporto di Gadurrà a Rodi con al centro il comandante Buscaglia)


Ma l'11 novembre 1940, dopo 5 mesi dall'entrata in guerra dell'Italia, dalla prima portaerei corazzata del mondo, la britannica Illustrious, decollarono due ondate di 12 e 9 biplani Fairey Swardifish con due uomini a bordo, rispettivamente alle 20.35 e 21.30 circa, molti dei quali aerosiluranti. Attaccarono la flotta italiana ancorata nel porto di Taranto, certi degli obbiettivi grazie alle diverse ricognizioni da parte degli aerei osservatori di base a Malta e della stessa Illustrious. Riuscirono a danneggiare gravemente o affondare le tre corazzate Littorio, Duilio e Cavour, un incrociatore e 2 cacciatorpediniere perdendo solo due aeroplani. Il resto della flotta italiana del mediterraneo riparò a Napoli lasciando il mediterraneo centro orientale in mano alla Royal Navy. Probabilmente questo storico attacco ispirò i giapponesi l'anno dopo a Pearl Harbor in quanto avvenne con modalità e circostanze simili. Della stessa opinione è l'Ufficio Storico Della Marina Militare poichè nel maggio 1941 un'ampia delegazione con molti ufficiali della marina giapponese guidata dal Generale Tomoyuki Yamashita, ottennero il permesso di

      fig. portaerei Illustrios con Swardifish sul ponte

effettuare un sopraluogo alla base navale di Taranto (essendo il Giappone alleato dell'Asse). Gli esperti giapponesi fecero molte domande tecniche per conoscere a fondo le modalità di questo attacco vincente delle Fleet Air Arm britannica. Osserviamo che fu l'Ammiraglio Bernotti nel 1923 a teorizzare questo tipo di attacco nel libro "La Guerra Marittima". Il 28 marzo 1941 la corazzata Vittorio Veneto fu danneggiata seriamente dagli aerosiluranti della portaerei inglese Formidable, preambolo alla notte di Capo Matapan dove a causa della totale assenza della ormai indispensabile copertura aerea, la Marina Italiana ricevette una pesante sconfitta in mare con la perdita degli incrociatori Zara, Fiume, Pola, dei cacciatorpedinieri Alfieri e Carducci, e di tremila marinai (morti, dispersi, prigionieri). Inoltre le navi britanniche poterono contare sul radar istallato su tutte le unità metre quelle italiane non lo avevano ancora.

Dopo questo disastro finalmente tutti erano consapevoli dell'inadeguatezza della Marina poichè non si disponeva di portaerei e di Squadre Aeree aerosiluranti, caccia e bombardieri imbarcate specifici per la guerra navale. Semplicemente "mancava" l'Aviazione Navale. Mussolini dunque disse : " Ho dato ordine al mio Capo Di Stato Maggiore Generale di provvedere subito a far costruire una nave portaerei ...... nel frattempo bisognerà, per evitare inutili perdite di navi e di uomini, che le nostre operazioni si svolgano solamente nelle acque sicuramente controllate dalla nostra aviazione, e lontano dalle coste non oltre il limite massimo del raggio d'azione di un aereo da caccia......." [fonte Ammiraglio Iachino]. Si decise tardivamente di avviare le trasformazioni di due transatlantici nelle portaerei Aquila e Sparviero che non furono ultimate.

Portaerei L'Aquila - Proveniva dalla trasformazione del transatlantico Roma ed era in fase di ultimazione al sopraggiungere dell'armistizio nel settembre del 1943. Fu abbandonata incompleta e venne gravemente danneggiata in seguito. Per cui nel 1952 fu avviata alla demolizione. (fig.a sinistra)

Portaerei Lo Sparviero - Era la trasformazione del transatlantico Augustus che non venne mai completato. Fu affondata nell'ottobre 1944 dai nazisti. La completa demolizione nel 1947.

Portaerei Bolzano - L'incrociatore pesante Bolzano fu silurato e gravemente danneggiato il 13 agosto 1942 nello scontro detto "Battaglia di Mezzo Agosto". Nei cantieri a La Spezia si incominciò a ripararlo e a trasformarlo in nave portaerei. Lo scafo quasi smantellato fu affondato il 22 giugno 1944 da un attacco dei britannici.

Nel giugno del 1941 la Germania attaccò l'Unione Sovietica. Verso la fine del 1941 le forze dell'Asse cominciarono ad ottenere dei risultati nella guerra aeronavale del Mediterraneo. I sommergibili tedeschi affondarono la portaerei Ark Royal, la corazzata Barham e l'incrociatore Galatea. Nel porto di Alessandria il 19 dicembre 1941 avvenne un'operazione ardita da parte degli incursori subacquei della Marina che riuscirono ad affondare le corazzate Valliant e la Queen Elizabeth. Al largo di Tripoli sul banco minato disteso dagli italiani saltarono ed affondarono il cacciatorpediniere Kandhar e l'incrociatore Naptune mentre gli incrociatori Penelope e Aurora subirono gravi danni. La maggiorparte dei mercantili diretti a Malta furono intercettati e affondati così come quelli dell'Asse per l'Africa. (fig. corazzata Vittorio Veneto - S.M.M.)

Ma le forze britanniche in Africa riuscirono sempre ad essere rifornite adeguatamente avendo a disposizioni diverse alternative e mettendo in atto adeguate azioni diversive. Inoltre gli Stati Uniti D'America entrarono in guerra il 7 dicembre del 1941 dopo l'attacco giapponese di Pearl Harbor. Nel 1942 vi furono diversi scontri che coinvolse l'intero Mediterraneo e culminarono nella battaglia di Mezzo Giugno. L'esito fu favorevole per l'Asse : gli italiani persero l'incrociatore Trento mentre gli incrociatori Eugenio di Savoia e Montecuccoli, il cacciatorpediniere Vivaldi e la corazzata Littorio furono dannegiate. l'Aeronautica perse 28 aerei con 56 caduti. Invece i britannici persero cinque cacciatorpediniere, un incrociatore, sei navi mercantili ed ebbero il danneggiamento di due portaerei, cinque cacciatorpediniere, una corazzata, un dragamine, tre navi mercantili, la nave Centurion, 7 aerei decollati da portaerei e 23 da Malta. Il bilancio per i britannici poteva essere peggiore con la perdita della portaerei Argus e della corazzata Malaysia se i siluri lanciati dalla 281° Squadriglia Aerosiluranti comandata da Buscaglia fossero esplosi sul bersaglio. Da indagine effettuata a suo tempo emerse un'azione di sabotaggio. In realtà a giugno 1942 i vertici militari italiani erano già consapevoli che ormai la guerra poteva essere solo persa.

I britannici coordinati con gli americani poterono sempre ricevere i rifornimenti in Africa a differenza delle logore forze dell'Asse e tra il 23 ottobre e il 5 novembre 1942 ci fu lo scontrro decisivo tra le forze di terra a El Alamein. L'Asse perse la lunga battaglia e l'Africa. La resa dell'Asse in Tunisia nel maggio del 1943. Il 21 luglio 1943 dall'Africa gli Anglo - Americani sbarcarono in Sicilia.

Nella seconda guerra mondiale le portaerei giocarono un ruolo determinate in diversi scenari operativi. Il primo imponente attacco della storia condotto da due ondate di centinaia di aerei (con molti aerosiluranti) decollati dalle portaerei fu nipponico : "L'Attacco a Pearl Harbor" contro la flotta del pacifico degli Stati Uniti il 7 dicembre 1941. Furono distrutte 5 corazzate e affondate o seriamente danneggiate 13 navi e oltre 300 aerei distrutti a terra. Invece a Midway avvenne il più grande scontro aeronavale della storia il 4 giugno 1942, dove gli americani riuscirono ad affondare 4 portaerei e ad abbattere 330 aerei nipponici, perdendo una portaerei e 150 aerei.

La Marina Italiana aveva fatto del suo meglio ed aveva perso tra il 10 giugno 1940 e l'8 settembre 1943, 380 unità da combattimento e ausiliarie, alle quali dopo l'armistizio seguirono la perdita di altre 385 unità tra affondate, autoaffondate o catturate dai tedeschi. Ad inizio guerra la Marina Militare Italiana poteva essere considerata una notevole potenza navale ma non sufficientemente adeguata per avere la meglio sulla Marina dell'Impero Britannico che probabilmente era la più efficiente al mondo nel 1940. L'ingresso dell'Italia in guerra era dettato solo da ragioni opportunistiche che non prevedevano il protrarsi e l'allargamento del conflitto.

                               Il DOPOGUERRA

Le potenze vincitrici imposero all'Italia la consegna di 161 navi da combattimento e ausiliarie in conto risarcimento danni. Di fatto queste unità furono in parte demolite ed in parte consegnate a vari Paesi. Il trattato di pace tra l'Italia e gli Alleati firmato il 10 febbraio 1947 a Parigi imponeva forti restrizioni a tutte le forze armate italiane ed in particolare l'Italia non poteva possedere nessuna nave portaerei, sommergibile, motosiluranti e navi d'assalto. Dopo l'adesione dell'Italia alla NATO la situazione cambiò radicalmente e si ricomincio a pensare alla prima vera portaerei italiana.

 L'avvento degli aerei a reazione e l'evolversi degli armamenti, diedero nel secondo dopoguerra un'ulteriore impulso al loro sviluppo. Le portaerei rendono possibili il trasporto, la manutenzione, il decollo, l'atterraggio di aerei ed elicotteri da ricognizione (navi, sommergibili, costa, sul territorio) e da combattimento (caccia, attacco navi e sommergibili, attacchi a terra). Inoltre possono effettuare trasporto truppe da sbarco e mezzi anfibi. Queste truppe speciali che la Marina italiana dispone sono del Reggimento San Marco.       

Bisogna aspettare il 1°agosto del 1956 quando furono consegnati gli elicotteri AB-47G che rappresentavano il 1° gruppo elicotteri con base l’eliporto presso l’Arsenale di Augusta. Il 26 gennaio 1989 si approva una legge che autorizza la Marina Militare a dotarsi di veicoli ad ala fissa che era stata una prerogativa dell’Aeronautica militare. 

Finalmente il 30 settembre 1985 entra in servizio la prima vera portaerei italiana : la Giuseppe Garibaldi. (in fig. sopra, elicotteri SH3D sul ponte della Garibaldi - SMM) 

Mentre il 10 giugno 2009 entra in servizio la seconda portaerei : la Cavour. Attualmente l'Italia dispone di queste due portaerei.

Il percorso storico proposto mostra la rapida mutevolezza delle strategie e tecnologie militari e coloro che seppero meglio coglierle ne trassero notevoli vantaggi. Nel secolo scorso gli italiani non seppero coglierle malgrado fossero spesso i primi a scoprire, sperimentare, proporre ; ma raramente concretizzarono a differenza ad esempio degli inglesi .

Ora nel terzo millennio gli scenari e le strategie sono completamente cambiate ed è tutta un'altra storia.        PAG.   1  -   2

                  Marina Militare Italiana               http://www.marina.difesa.it
                                                                  Si ringrazia la MARINA MILITARE ITALIANA per le fotografie           
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